Tre donne devote tendono al corpo del martire San Sebastiano, che giace senza vita sull'austera lastra di pietra della sua tomba. Il suo corpo nudo trasmette la natura della sua morte: è muscoloso ed eroico, tuttavia contratto e contorto, come se avesse sofferto molto durante i suoi ultimi istanti. La sua faccia rimane nascosta alla vista, come per sottolineare il trapasso del sacro personaggio oltre il mondo temporale.
Questo dipinto fu lasciato incompiuto per via della morte prematura dell'artista risalente al 1615. Ad esempio, Schedoni non aveva ancora terminato di dipingere la freccia che la donna stacca dal fianco del santo. Tuttavia è entrato nella collezione del suo fedele mecenate Ranuccio I Farnese. Lo stile realistico del corpo e la rappresentazione cruda della sua morte ci invitano al confronto con Caravaggi, con cui Schedoni condivideva il carattere irruento e impudente.
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