L’idea di ascesa è presente in Macchia III, «Quanto mi ha sempre interessato – nota a questo proposito l’artista – è stato il tentativo di sollevare la scultura, di sospenderla e collocarla in aria, al fine di occupare tutto lo spazio, compreso l’orizzonte aereo». L’opera è realizzata spargendo a terra, in cerchi concentrici, gomma liquida. Successivamente, la gomma viene sospesa nello spazio mediante corde la cui tensione non è mai definitiva. L’innalzamento della scultura corrisponde alla capacità dell’artista di rendere tangibile l’appartenenza dell’opera allo spazio dell’immaginazione, rinnovando continuamente la meraviglia di un incontro inaspettato.