Bertrand Lavier in Steinway and Sons, 1987, usa un autentico pianoforte a coda prodotto dalla nota ditta americana. Privato della sua funzionalità, il pianoforte è coperto da pennellate larghe ma precise, evocative dell’ideale tocco pittorico che definisce il canone artistico moderno, da Van Gogh al gesto neo-espressionista. Al tempo stesso, la tautologia insita nell’idea di utilizzare la pittura quale verniciatura che ricopre fedelmente l’identico, sottrae drammaticità al gesto pittorico