Negli anni ’50 l’artista, giunto al pieno della sua maturità artistica, si concede nuove libertà espressive proseguendo la sua ricerca con l’ausilio dei temi a lui più cari: il paesaggio, il ritratto femminilie, la natura morta. Nel dipinto Natura morta del 1953, realizzato su tavola con colori ad olio, spicca una composizione dalla vivace cromia accentuata dalla ricchezza materica. In un interno compaiono soltanto pochi oggetti, inondati di luce, assemblati al centro di un piccolo tavolo di legno: sulla tovaglietta colorata sono disposte una brocca e un piatto di un bianco puro sul quale poggiano alcuni frutti. Il tavolo s’inclina, quasi si ribalta, segno di una prospettiva alterata di derivazione postcubista.