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Natura morta con fiori e vetri

Ugo Celada da Virgilio

Mantova Museo Urbano Diffuso

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Celebre in vita e in morte per la sua pittura quasi fotografica, che lo avvicina a Sciltian e a Cagnaccio di San Pietro, Celada in effetti esperimenta nel corso della sua lunghissima vita diversi modi del tutto originali, prima di approdare a quella che sarà la sua vena più nota. Certamente dotato di una tecnica superiore e di un’acutezza visiva quasi gelida, l’artista virgiliano attraversa gran parte del panorama pittorico italiano, gravitando sostanzialmente intorno a Milano. In effetti, la sua calligrafia minuziosa nasconde una potenza di intenzioni che traspone l’oggetto ritratto in una dimensione vagamente metafisica. Questo vale anche per le numerose nature morte, in cui egli gioca sulla trasparenza dei vetri che riflettono puntualmente dettagli altrimenti perduti. Inoltre, Celada privilegia spesso colori quasi estinti, per trasformarli interpretando la personale partita di uno sguardo che sembra ritrarre le cose in quanto reali, e invece le sottrae in modo radicale alla quotidianità, dimostrando come l’assoluto abiti nelle tranquille e timide case borghesi.

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  • Titolo: Natura morta con fiori e vetri
  • Creatore: Ugo Celada
Mantova Museo Urbano Diffuso

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