Questa sedia venne progettata da Gio Ponti e prodotta da Cassina nel 1957 con lo scopo di realizzare un componente d'arredo che si rifacesse ad un oggetto comune, d'uso quotidiano, impiegando materiali tradizionali, ma con modalità tecniche nuove. In un periodo come quello del dopoguerra, quando era necessario che gli arredi fossero economici, Gio Ponti progetta una sedia di un classicismo senza tempo perché potesse essere la sedia di tutti i giorni: pratica, economica, maneggevole, leggera, sottile e diversa nello stile da quelle moderne, organiche e razionali degli anni Cinquanta. La sedia, che prende spunto dalla tradizionale sedia Chiavarina, doveva essere allo stesso tempo leggera (pesa appena 1,7 kg) e robusta: per collaudarla, Gio Ponti ne lanciò un esemplare dal quarto piano di un palazzo e la sedia, invece di rompersi, rimbalzò su se stessa. Questa sedia poteva essere prodotta in frassino naturale o verniciato in nero o in bianco, la seduta impagliata in canna d'india o con strisce di materiale plastico dai bellissimi colori. Le gambe dal profilo triangolare sono rastremate verso il basso. Il suo successo fu tale che venne esposta in America, mentre Francia e Olanda chiesero l'autorizzazione per la riproduzione del modello. La Superleggera rappresenta l'anello di congiunzione tra passato e presente, coniuga la tradizione artigianale con il moderno mondo del design.
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