Con l’opera di Rero la parola e il suo potere espressivo sono protagoniste. Evidenziando una crisi della comunicazione, che appartiene al nostro tempo, Rero abbandona l’immagine, una completa negazione, in favore di una successione di lettere che compongono parole e slogan. Il tessuto urbano, medium attraverso il quale l’artista decide di veicolare i propri messaggi, è visto come un foglio bianco sul quale scrivere; utilizzando come caratteristica distintiva uno dei font più conosciuti nel mondo telematico, il Verdana. In bilico tra peculiare e consueto, tra immediata riconoscibilità ed esplicito messaggio, l’artista non impone un proprio pensiero: pur nella brevità della comunicazione, barrando con una linea netta tutte le parole come un’autocensura, lascia allo spettatore la possibilità di interpretare la realtà.