La grandine e la cicala sono figure in antitesi accomunate dalla brevità della durata: la prima arriva all’improvviso, violenta distruttrice di ogni futuro; la seconda è voce di un essere insignificante e ozioso, il ricordo di un tempo felice di cui restano solo macerie. Entrambe sono metafore del Sud, luogo di contrasti dove bellezza e bruttezza si mescolano. Possiamo trasformare in bellezza il dramma della contraddizione, senza temere i conflitti ma imparando a rievocarli.
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