Un tempo era un’isola, sospesa ai margini del quarto lago di Mantova. Qui Giulio Romano realizzò, a partire dal 1524, il sogno del suo committente e amico, il duca Federico Gonzaga: costruire una villa fuori porta, luogo di meditazione, festeggiamenti, piaceri, incontri diplomatici. E qui si compie il capolavoro di Giulio, sia nella parte architettonica, sia negli affreschi che vestono la maggior parte delle sale e che sono esempi eccellenti del primo Manierismo.
L’allievo prediletto di Raffaello volle infatti ornare le pareti di figure che si richiamavano ai miti classici, oppure alle storie romane, oppure al magnifico allevamento dei cavalli dei Gonzaga. La variazione infinita dei motivi, sia architettonici che pittorici, crea un gioiello unico nella storia dell’arte, che trascorre da elementi di assoluta armonia fino al disordine apparente del banchetto di Amore e Psiche, oppure alla caduta rovinosa dei Giganti, che invano cercano di raggiungere il cielo.