pittura dell'amore prezioso. Per una generazione Cyrus è
stato il manuale del perfetto amore. L'eroe persegue,
l'eroina respinge. Lettere di confessione, di rottura, di
perdono, tutti i casi sono analizzati. Il Cyrus è una somma
di tutta la letteratura d'amore in diversi generi. I capitoli si
compongono di novelle malamente unite al romanzo prin-
cipale. Rapsodia mal cucita, ma il solido appetito dei
lettori di feuilletons non ripugna questo genere. Conven-
zione di nobiltà e bienséance, però finezza nella dissezione
dei sentimenti, delle sfumature giuste e "bien touchées",
che però non salvano l'opera dall'artificio della preziosità.
Clélie aggrava questi difetti. Una storia romana in cui la
grande affaire è l'amore, e l'amore un'arte di amare, un
catechismo di bienséances galanti, la Carta del Tendre,
questa ingenua geografia dell'amore, è stata resa celebre
dal ridicolo. La Carte fu pastichée, parodiata. I contem-
poranei erano ancora troppo sotto la convenzione mondana
che emanava da questa letteratura per essere crudeli. An-
che le Preziose ebbero un'accoglienza incerta dalla Société
polie. Poi il riso scoppiò e gli scherzi più pesanti di Boileau
screditarono il genere.
Mlle Scudéry smise di scrivere
romanzi che passarono presto di moda. Il pubblico passava
da Quinault a Racine, da Scudéry a Lafayette che pertanto
aveva molto apprezzato Cyrus e Clélie (lettera a Ménage)
ma sarà la prima a farli dimenticare con sobrietà di dramma
e di parole, senza macchine storiche e convenzioni galanti.
I romanzi di Scudéry non si sostengono con lo stile.
Manipola pesantemente una lingua corretta e pura, ma
monotona, manca di tour, di vivacità, di colore. Le con-
versazioni, i cui due ultimi volumi sono destinati, su
richiesta di Mme de Maintenon, alle insegnanti di Saint Cyr
come temi di istruzione morale e familiare, racchiudono
una fine conoscenza del mondo, una lunga esperienza della
vita, formule felici, nettement frappées. Più moralista che
romanziera.
La sua opera ebbe un immenso successo in Francia e una