la testimonianza di un dialogo tra due Preziose, l'una dice
di voler abbandonare il nome di preziosa ora che è sulla
bocca di tutti e quindi non significa più niente, l'altra al
contrario considera il diffondersi del fenomeno come un
indizio del suo valore. Sono proprio le due posizioni
antitetiche di sempre nel femminismo, naturalmente la
preziosità (autenticità) è della prima, che rimane incom-
presa, ma segnalata come fenomeno singolare. Anche
nella preziosità ci sono stati tre periodi, uno aristocratico,
più riservato e che ha lasciato meno tracce dirette; il
secondo, tra il '50 e il '60, più borghese e quello propria-
mente detto decennio della preziosità, con Mlle de Scudéry
al centro: i temi sono più formulati, viene elaborata tutta
una casistica inerente al fenomeno; il terzo più provinciale
e di riporto si diffonde, ma è ormai fuori moda.
Mlle de
Scudéry ha lasciato due opere, ciascuna composta di dieci
volumi Il grande Ciro e Clélia oltre a un libro Riflessioni
su argomenti diversi, lettere e non so cos'altro. Era una
donna non bella che si faceva chiamare Sapho, viveva col
fratello Georges 21 scrittore anche lui, e aveva un amore,
certo Pellisson 22, con cui non ho capito se si è sposata o no.
Riceveva il sabato. La cosa curiosa è che ci si incontrava
su dei precisi soggetti di conversazione: se l'amore è
compatibile con il matrimonio, peresempio, come si è fatto
poi nei gruppi
femministi. Si prendevano esempi dalla
cultura, ma anche dalla vita. Mi riprometto di ricostruire
esattamente il clima e l'andamento di queste riunioni per
avere un termine di paragone con le nostre. La domanda a
questo punto è: come poteva esistere un gruppo condotto
da donne ma comprendente anche uomini? E che tipi di
Paul
Polics
2,1624-1693, scrittore, fu uno degli amici più intimi di M.me de
X Scudéry. Si videro o si scrissero per cinquant'anni.
rutti
igiozni
(?)