Tratta dal dipinto di Theodor Bernard, la tavola prende spunto dal Vangelo di Matteo (24, 30) citato anche nel testo latino che preannuncia come la fine del mondo giungerà all'improvviso e sarà preceduta da guerre e calamità naturali. “Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti”. Le scene al fondo fanno cogliere la dimensione cosmica dell'avvento di Cristo, ma la tavola in primo piano, i cui commensali non paiono accorgersi degli eventi incombenti, è di grande interesse per il vasellame, l'abbigliamento e l'impostazione rinascimentale. L'incisione fa pendant con la n. 143 in collezione. Iscrizioni: Ita erit et adventus filii hominis – II
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