L'impianto pittorico della sagrestia veniva svolto nel 1508 dal milanese Cesare Cesariano. Il programma iconografico accompagna alle grottesche e alle raffigurazioni emblematiche delle virtù teologali e cardinali nelle unghie delle volte, cartelle e tondi con scene tratte dall'Antico Testamento negli archi sottostanti; il soffitto, invece, è decorato con tondi raffiguranti marmi pregiati, anch'essi allusivi alle virtù. Gli stilemi stilistici dell'intero ciclo affrescato si rivelano eredi della fulgida lezione leonardesca. Tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, alla sagrestia fu aggiunto un corpo ottagonale, l'antico oratorio di san Colombano, affrescato nel 1516 da Innocenzo Martini. Sulla parete di fondo è un Reliquiario in legno dorato con portelle. Quelle esterne, dipinte da Michelangelo Anselmi raffigurano San Giovanni Battista e San Sebastiano. Quelle interne, svolte da Martini, sono andate perdute. Il suggestivo rivestimento in noce della sagrestia è opera di artigiani locali del Seicento.