Nato da una famiglia benestante, Guindani riuscì a coltivare agevolmente nel corso di tutta la sua tranquilla esistenza la passione per la pittura, che egli padroneggiò in modo completo, così da partecipare a numerose mostre, anche di livello nazionale. Il suo stile è inconfondibile, come l’amore per il colore. Egli dipinge in modo dolcemente espressionista, nel senso che alla forza delle espressioni del volto si contrappone un uso morbido delle tinte che creano in modo quasi magistrale l’apparenza del mondo circostante. Un mondo che, nelle sue opere, risulta ammantato da una luce primaverile o estiva che manifesta la bellezza del creato e il piacere diffuso della sensorialità. In questa tavola il corpo robusto dell’uomo si confonde quasi con gli elementi della natura circostante, i cui colori riecheggiano sapientemente il suo vestito. Poi, le pupille chiare e lo sguardo vivo indicano la tranquilla intelligenza del soggetto, la cui arguzia è accentuata dalla pipa che egli tiene tra le labbra con una certa ostinazione. Tipico dell’artista è anche ricercare toni e timbri abbastanza inconsueti, come ad esempio la macchia di sole quasi rosa che tinge la sommità del cappello del personaggio.