Entrare nella stanza-torre firmata dall’artista-cineasta Raoul Ruiz è come immergersi in un’altra dimensione spazio-temporale. La torre nasce come set cinematografico per il film dello stesso regista “Turris Eburnea”, ispirato alla pazzia di Astolfo, personaggio della Chanson de Roland. Dopo aver percorso il lungo e oscuro corridoio, si giunge, attraverso una piccola porta che costringe il fruitore a chinarsi per entrarvi, alla torre dalle pareti nere e nude. Il fulcro della stanza è costituito da un grande letto rotondo girevole di tre metri di diametro, che occupa quasi tutto lo spazio della torre.
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