Questi due pannelli e gli altri due (Trionfo del Tempo e dell'Eternità) dovevano essere originariamente spalliere o pannelli murali che servivano come arredi e avevano lo scopo di isolare le pareti dal freddo e dall'umido. I dipinti erano ispirati agli omonimi poemi di Francesco Petrarca e, in particolare, la rappresentazione del Trionfo d'Amore fu ispirato dal Carro di Cupido allestito nelle strade di Firenze nel 1459 per il torneo allestito in onore di Papa Pio II a cura del giovane Lorenzo de'Medici. Il secondo pannello mostra invece la Castità personificata da una giovane donna con una palma.
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