Trasferitosi in Italia dalla nativa Grecia nel 1956, Jannis Kounellis espone mentre è ancora studente all’Accademia di Roma. Fin dai suoi esordi rende propria l’urgenza di un profondo rinnovamento del linguaggio artistico, in accordo con il momento storico all’interno del quale opera. L'installazone è formata da una serie di cappotti e scarpe disposti in modo da comporre un insieme compatto. Indossati e poi dismessi gli indumenti conservano la traccia delle persone che li hanno indossati, testimoniando la verità storica,ma affermando l'ineluttabile assenza.
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