Il lavoro di Momo è legato a quella corrente della street art che possiamo definire astratta, un insieme di linee e forme studiate per fondersi con la struttura architettonica di supporto. Momo persegue l’idea di un’arte senza alcun fine figurativo. Il suo approccio è concreto, come lui stesso afferma: “il lavoro è lavoro e non rappresenta niente”, lasciando l’interpretazione della sua opera a chi vuole vederci qualcosa, a chi non rinuncia a cercare un senso in quello che vede. La sua necessità è di comporre “zone di colore” che si vanno ad aggiungere alla superficie del muro, creando, con raffinato ritmo compositivo, un dialogo armonico con l’architettura. Momo si è qui confrontato con la più grande parete del festival, una superficie difficile dove la quantità delle finestre e le asperità del muro hanno messo a dura prova la pulizia del suo tratto.