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Quello che troviamo in Versus è per Dorazio il significato della pittura. L’artista così ne parla: «La pittura non deve rappresentare altro che gli elementi di cui è fatta: colori, linee, superfici, materie, timbri, movimento, luci e ombre, forte e adagio, orizzontale, verticale, diagonale, caldo e freddo, insomma tutti quei fenomeni che più direttamente orientano la nostra esistenza ogni giorno. [...] Ogni mio quadro rappresenta uno stato di tensioni. Dipingo per trasmettere energia vitale, senza un menabò: una striscia dietro l’altra e lascio cogliere allo spettatore le vibrazioni di queste bande» (APPELLA, 1983, p. 13). L’artista è quindi prima di tutto un “sensitivo” che esperisce il mondo nella sua essenza, tentando di comunicarla. Con questo obiettivo Dorazio cerca di diventare tramite di quei “passaggi di energia” di cui, a suo parere, è fatta la realtà; così, ad esempio, sceglie i colori “come le api fanno con i fiori”, per “successione sensitiva”, senza riferirsi a costrittive teorie che negano la libertà espressiva di cui l’artista deve essere cantore (cfr. IVI, pp. 14-15). Testo di Cristina Antonia Calamaro BIBL: G.APPELLA, Colloquio con Dorazio, Roma 1983.

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  • Titolo: Versus
  • Creatore: Piero Dorazio
  • Data: 1971
  • Dimensioni reali: w220 x h270 cm
  • Provenienza: Roma, eredi Dorazio
  • Tipo: painting
  • Diritti: Immagini Gardaphoto, Salò
  • Materiale: olio su tela
  • prestito: Roma, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Collezione Farnesina

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