Francesco fu il primo della famiglia Ruger a costruire strumenti. Dopo di lui ben quattro figli continueranno a cimentarsi nell’arte liutaria: Giovanni Battista (1653-1711), Giacinto (1661-1697), Vincenzo (1663- 1719) e Carlo (1666-1713).
Vincenzo intrecciò solidi rapporti con la famiglia Bergonzi al punto che è ipotizzabile la presenza nella bottega Ruger di Carlo Bergonzi, considerato oggi l’ultimo esponente del periodo classico cremonese. Nel corso dei secoli, il cognome di famiglia è stato scritto in modi diversi: si è narrato infatti dei liutai Ruggeri, Ruggieri, Ruger, Rugeri ed anche Rogeri. Ruger è quanto si legge ancora oggi sulle etichette originali presenti negli strumenti; l’altra curiosità che si può leggere è quel soprannome “detto il Per” che più d’uno ha ricondotto all’uso da parte di Francesco del legno di pero nella costruzione dei suoi strumenti. Nulla si conosce della sua formazione, iniziata quando sulla scena cremonese brillava un solo grande protagonista, Nicolò Amati. Gli strumenti di Francesco manifestano però tratti inequivocabili dell’influenza dello stile e delle tecniche costruttive di Nicolò. Il legame fra i due
cremonesi e le loro famiglie è del resto documentato per quanto la bottega di Francesco si trovasse fuori le mura, a differenza di quelle degli altri artefici cremonesi collocate una accanto all’altra nel cuore della città, nel quartiere noto come ”isola”. I suoi violini ricordano quelli di Nicolò al punto che nel 1685 Tomaso Antonio Vitali, violinista e compositore, cui si attribuisce la celebre ciaccona
per violino e basso continuo, inviò una petizione al Duca di Modena chiedendo giustizia. Lo sfortunato virtuoso acquistò, infatti, un violino di Nicolò Amati pagandolo dodici doppie; scoprirà, qualche tempo dopo, che l’etichetta di Nicolò ne celava una sottostante di Francesco Ruger, i cui violini all’epoca erano considerati di valore inferiore. Nel 1937, in occasione del Bicentario Stradivariano,
il violino fu sottoposto dall’allora proprietario Carlo Moneta, residente a Milano, alla Commissione Internazionale di verifica della autenticità degli istrumenti antichi, il giudizio fu unanime: si tratta di un bellissimo esemplare di Francesco Ruger
ETICHETTA
Francesco Ruger detto il Per in / Cremona dell’anno 1675
CERTIFICATI
Bicentenario Stradivariano, Cremona, 27 ottobre 1937
John & Arthur Beare, Londra, 24 marzo 2006
Collezione privata, in comodato al Comune di Cremona dal 2008