Del Bon fu capofila della corrente chiarista ed ebbe un lungo sodalizio di amicizia con Lilloni, Spilimbergo e De Amicis, rappresentando insieme a loro il ramo milanese di questa tendenza espressiva che, come dice il nome, tende a schiarire la tavolozza cercando in ogni opera una luminosità albeggiante. In particolare, in questo quadro Del Bon denuncia il suo progressivo accostarsi ad un espressionismo gentile, quasi chagalliano, che consuma le figure nell’apparenza. La mano, dipinta in modo infantile, che tocca le corde del violino mentre l’altra lo impugna, compone una costruzione quasi musicale che ha il suo centro nel volto, schematico eppure ricco di felice intimità. Intorno, le cose navigano dietro il personaggio, contrappuntando con diversi colori mai banali la bellezza del suo abito verde.