Antonio Bibiena volle che all'interno della sala trovassero posto quattro statue che rappresentano altrettanti grandi spiriti mantovani, veri e propri nomi tutelari della città. Le statue sono tutte situate in posizione rilevante, due dietro alla scena, le altre due accanto all'arco scenico. Il primo per importanza, sul fondo, dentro un'elegante nicchia sormontata da timpano, è ovviamente Virgilio (Andes 70 a.C., Brindisi 19 a.C.), qui ritratto con il capo coronato, accanto ad un tronco d'albero, nell'atto di mostrare il volume delle proprie opere. Ha aspetto giovanile e gentile, e si pone in relazione evidente con il mondo campestre da lui cantato.
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