Nella sua fucina, Vulcano, il dio del fuoco dell’antica Roma, si appoggia a un’incudine, sospendendo per un momento la sua attività di armaiolo al servizio di dei ed eroi. L’inquadratura è stretta sulla sua figura e nulla, tranne la nudità e la presenza di incudine e martello, ci ricorda il fervore accaldato del suo lavoro o le armi che ne sono il frutto. L’autore della nostra tela, Pompeo Batoni,fu il principale rappresentante della tradizione del classicismo nella Roma del Settecento, apprezzato dall’aristocrazia di mezza Europa sia per i suoi quadri mitologici, sia per i ritratti dei viaggiatori del Grand Tour ambientati davanti ai capolavori dell’antica Roma. La tela con Vulcano, che proviene dalla collezione della famiglia comasca degli Olginati e reca la data del 1750 accanto alle iniziali del pittore, testimonia nella sua concezione idealizzata, nel disegno elegante e meticoloso, nella stesura pittorica di estrema delicatezza cromatica e chiaroscurale tutte le migliori prerogative dello stile di Batoni. Paolo Vanoli