L’arazzo rappresenta la Lavanda dei piedi e fu realizzato a Bruxelles tra il 1511 e il 1528, presso l'atelier di Pieter van Edinghen, detto van Aelst, il più importante arazziere del tempo, lo stesso al quale papa Leone X commissionò gli arazzi per la cappella Sistina, tessuti su cartoni di Raffaello.
Appartiene al famoso ciclo con storie della Passione di Cristo che il principe vescovo Bernardo Cles (1514-1539) acquistò nel 1531 ad Anversa per decorare la camera del Torrione di sopra nella residenza del Castello del Buonconsiglio. In occasione del concilio di Trento (1545-1563) gli arazzi costituirono il prezioso arredo dell'aula in cui si svolsero le sessioni solenni, allestita nel coro della cattedrale di San Vigilio.
Il ciclo, definito dalla critica "straordinario e forse unico in Italia", appartiene allo stile pré-Renaissance (pre-rinascimentale), caratterizzato dall'accostamento di elementi della tradizione gotica fiamminga e nuove tendenze del Rinascimento italiano. Sono tipici del gusto tardo gotico la disposizione foltissima dei personaggi, la ricchezza di dettagli rari e preziosi, l'attenzione al realismo minuto delle rappresentazioni floreali. Appartengono al repertorio decorativo rinascimentale i pilastrini ornati a candelabra, i putti musicanti, i mascheroni, le ghirlande.
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