Yoko Ono accompagna e sostiene do ut do con uno dei suoi “Alberi dei desideri” (Wish Tree), tassello di un grande progetto iniziato dall’artista nel 1981 e ripreso poi nel corso degli anni in contesti sempre diversi.
Yoko Ono fu fra i primi membri di Fluxus, un’associazione libera di artisti d’avanguardia che si sviluppò all’inizio degli anni Sessanta ma soprattutto una delle correnti artistiche più importanti del Dopoguerra.
I Wish Tree di Yoko Ono costituiscono parte integrante di molte delle sue mostre, arricchiscono musei e centri culturali in tutto il mondo e sono opere d’arte in divenire: originano da un nucleo centrale - l’albero scelto dall’artista in base alla sede espositiva - e si arricchiscono giorno dopo giorno con i desideri dei visitatori scritti su biglietti di carta e successivamente legati ai rami.
Dall’opera scaturisce una sorta di preghiera collettiva in cui, a desideri profondamente personali, si mescolano pensieri di augurio per la pace e un futuro migliore per l’umanità.
Ad oggi sono oltre un milione i desideri raccolti da Yoko Ono attraverso i suoi Wish Tree.
Il Wish Tree appositamente pensato da Yoko Ono per do ut do sarà esposto in varie sedi nell’ambito degli appuntamenti previsti dal progetto: il primo desiderio ad essere legato sarà quello scritto dalla stessa artista.
Proprio come l’opera di Yoko Ono, anche do ut do si alimenta della generosità e della partecipazione di tutti coloro che vorranno lasciare un contributo per migliorare i servizi dell’Hospice Seràgnoli di Bentivoglio (Bologna).
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