“Nella mia vita non ho mai visto nulla, nel suo genere, di più bello... Non si tratta propriamente di un teatro, bensì di una sala a palchetti, costruita sul tipo dei teatri d'opera. Ove dovrebbe trovarsi il palcoscenico sta una tribuna per chi suona; dietro di essa corre una galleria che somiglia ad una serie di palchetti ed è fruibile da parte degli spettatori.” È Leopold Mozart che parla, scrivendo alla moglie il 26 gennaio del 1770, a dieci giorni dall'esibizione del figlio ancora tredicenne sulla scena del Teatro del Bibiena. Era il primo viaggio in Italia del bambino prodigio che, dopo le tappe di Rovereto e Verona, trascorse una settimana a Mantova, accompagnato da una lettera di raccomandazione del conte Giorgio d'Arco. Il concerto del 16 ebbe il pubblico delle grandi occasioni: nello sfarzo delle vesti e delle acconciature, Wolfgang indossava un semplice abito cremisi.
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