La serata si risolse in un trionfo: le cronache del tempo descrivono il virtuosismo del fanciullo che, oltre a presentare alcune sue composizioni, improvvisò diversi pezzi mai uditi prima, componendo anche una lunga fuga sopra un tema che gli era stato presentato al momento. In particolare, il programma della serata parla “dell'espertissimo giovanetto Sig. Amadeo Motzzart”. Sono quattordici esecuzioni che si aprono e si chiudono con due sinfonie non meglio precisate. La scultura dell'artista mantovano Andrea Jori è posta nell'atrio d'ingresso, proprio a celebrazione di quell'evento che fu di fatto l'inaugurazione del teatro. Il destino volle che il protagonista della memorabile giornata fosse un ragazzino che presto sarebbe divenuto il più grande genio della storia della musica. Nato a Salisburgo nel 1756, nella sua breve vita (morì infatti a Vienna nel 1791) completò una produzione immensa, enumerata oggi in un catalogo che va dall'opera K1 all'opera K626, l'incompiuto Requiem.
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