Inji Efflatoun
Nata al Cairo, Egitto, nel 1924; morta al Cairo nel 1989.
Mentre la vita di Inji Efflatoun fu segnata da fasi alterne di vivacità e sofferenza, i suoi dipinti vibrano dello spirito della rivoluzione. Nella prefazione al catalogo di una mostra del 1964, l’artista francese Jean Lurcat riassunse cosi l’impulso di Efflatoun: “Non ascolta altro se non la voce egiziana che costituisce la sua profonda eredità. Quel suono è il suono del deserto, del Nilo, ed è l’orizzonte della sua anima che brucia”. Come nel caso di molti artisti che si trovarono a vivere in epoche rivoluzionarie, l’arte di Efflatoun è inseparabile dal contesto dal quale emerse. Sotto la guida del pittore espressionista Kamel El Telmissany, protagonista del gruppo surrealista “Arte e Libertà”, Efflatoun si unì a una generazione di artisti la cui creatività si fondeva alla marea crescente dei movimenti antifascisti e comunisti egiziani. Sin da giovane Efflatoun fu politicamente attiva in circoli femministi e comunisti. A causa delle sue attività, nel 1959, durante il governo di Gamal Abdel Nasser, finì in carcere per quattro anni e mezzo. Prima di questo periodo, la sua pittura era caratterizzata da un insaziabile bisogno di conoscere la storia del suo Paese. Efflatoun si recò in antiche città come Luxor e in aree rurali come la Nubia che mantenevano ancora vive le proprie tradizioni folcloristiche e dove osservò la gente che lavorava ritmicamente in attività comuni. Mentre era in prigione, cominciò a fornire una rappresentazione più cruda ed esplicita della condizione umana, del duro sforzo fisico dei lavoratori e della lotta dei contadini egiziani per il proprio sostentamento. Quando fu liberata nel 1964, il suo radicalismo e la sua creatività rimasero inalterati, ma la sua attenzione si spostò verso una visione rinnovata del mondo, caratterizzata dalla semplicità di una natura che aveva temuto di non poter più godere. A oltre mezzo secolo dalla prima esposizione delle sue opere alla 29. Biennale di Venezia del 1968, i suoi dipinti bucolici e problematici colpiscono ancora, come le storie che raccontano. Dietro alla mera predizione del loro contesto politico nel risveglio della Primavera Araba e della continua violenza settaria, le opere di Efflatoun sono sempre intrecciate alla storia del suo Paese e del suo popolo, alle sue speranze e aspirazioni.
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