Autore del celebre romanzo Cristo si è fermato a Eboli, Carlo Levi fu raffinatissimo intellettuale, acceso antifascista e pittore di ispirazione espressionista che condivise in parte i modi della Scuola Romana. Proveniente da un’agiata famiglia ebraica torinese, fu brevemente ispirato dall’insegnamento di Casorati, ma un viaggio a Parigi lo portò ad innamorarsi di Modiglioni e di Soutine. Dopo il confino decretato dal regime fascista, ebbe modo nel dopoguerra di dimostrare appieno la sua capacità artistica, creando opere dai colori accesi e dalla pennellata mobile. Questa, in particolare, raffigura con intonazione quasi guttusiana una giovane e biondissima donna in cui è quasi possibile riconoscere le fattezze di Monica Vitti. I suoi occhi quasi dolenti navigano dentro un viso a sua volta incorniciato dai capelli e dal corpo nudo, determinando un ritratto di grande sensibilità.