Il Museo di Storia Naturale di Milano ha sede in un palazzo ottocentesco all’interno dei Giardini Pubblici “Indro Montanelli” di Porta Venezia, in centro città. In un unico edificio sono concentrati spazi espositivi, laboratori di preparazione, uffici e collezioni che fanno del Museo di Milano un polo scientifico di grande importanza nel panorama nazionale ed europeo. Diorami, animali tassidermizzati, erbari, reperti fossili, minerali, insetti, vertebrati e invertebrati compongono la raccolta più vasta e importante d’Italia nel campo della storia naturale. Nel Museo punti di forza sono la didattica e la ricerca che si avvalgono di laboratori interni e di collezioni dedicate esclusivamente allo studio. Nello stesso palazzo hanno sede anche una biblioteca specializzata e associazioni, quali la Società Italiana di Scienze Naturali, il Centro Studi Archeologia Africana, il Gruppo Mineralogico Lombardo, l’Associazione Didattica Museale e il Gruppo Botanico Milanese. Infine laboratori didattici sono stati allestiti nell’adiacente area dell’ex giardino zoologico (Paleolab) e nelle ex serre di Palazzo Dugnani (Biolab), destinati entrambi alla sperimentazione e ad attività pratiche per le scuole.
Esposizioni permanenti: piano inferiore
Le esposizioni permanenti del Museo, distribuite su due piani, occupano 23 sale con circa 700 vetrine e oltre 80 diorami. La visita inizia al piano terreno con la sezione di mineralogia (sale 2 e 3), attualmente in fase di progettazione e di futuro riallestimento. Nelle cinque sale successive (sale 4-8) sono presentate le ricerche e le scoperte paleontologiche, la scienza che studia i fossili, resti di organismi animali e vegetali vissuti in epoche lontane, oggi scomparsi, grazie ai quali è possibile datare le rocce terrestri, studiare l’evoluzione delle forme viventi e ricostruire gli ambienti e il clima del passato. La visita prosegue con una ricca esposizione dedicata alla storia naturale dell’uomo (sala 9). Resti di ominidi, provenienti in gran parte dall’Africa, corredati da pannelli didascalici, documentano le tappe dell’evoluzione dell’uomo sulla base delle attuali conoscenze scientifiche. Questa sezione prosegue con la presentazione del rapporto uomo-ambiente in una sintesi storica ed ecologica. Infine, le ultime due sale (sale 10 e 11) ospitano le sezioni dedicate alla zoologia degli invertebrati e all’entomologia, la scienza che si occupa dello studio degli insetti.
Un tuffo nei mari del passato – sala 5
Esemplari fossili provenienti da tutto il mondo illustrano la biodiversità degli organismi marini attraverso la loro storia evolutiva. L’età e l’ambiente di vita accomunano di volta in volta i protagonisti – come le ammoniti – di questa storia, raccontata dall’avvicendarsi del tempo di comparse ed estinzioni, di cambiamenti geologici, geografici e climatici.
Origine ed evoluzione dei vertebrati – sala 6 La sala è dedicata all’origine ed evoluzione dei vertebrati. Nella parte sinistra della sala vengono trattate le classi dei pesci e degli anfibi, mentre nella parte destra la classe dei rettili e il loro adattamento agli ambienti aereo, acquatico e terrestre. Nella parte centrale della sala alcune vetrine illustrano un gruppo particolare di rettili, i rettili mammifero, dal quale si sono originati i mammiferi. Nell’ambito della sala, particolare attenzione viene data agli “anelli di congiunzione”, animali di transizione tra una classe e l’altra.
Dinosauri – sala 7
Il lato sinistro della sala è allestita con una pedana che ospita numerosi scheletri di dinosauri montanti in posizione di vita. Tra questi spicca lo scheletro di un maschio adulto di tirannosauro, lungo circa 12 metri, soprannominato “Stan” e rinvenuto in Sud Dakota (Stati Uniti) alla fine degli anni ottanta del secolo scorso
Collezionare il tempo – sala 8 Questa sala, recentemente rinnovata, presenta un allestimento un po’ insolito per questo Museo. Tradizionalmente il pubblico di un Museo di Storia Naturale viene “accompagnato” attraverso le esposizioni da didascalie e testi che ne suggeriscono un percorso logico. In pochi decenni siamo passati dalla concezione del un museo enciclopedico che espone tutto e spiega tutto alle esposizioni diradate, rese più gradevoli dalla grafica, attraenti ma sempre guida obbligata del visitatore. Con questa esposizione si intende sperimentare un modo di comunicare gli oggetti naturalistici, i fossili in questo caso, lasciando che il visitatore si confronti con essi sul piano emozionale ed estetico, quasi si trovasse di fronte a un’opera d’arte che la natura ha scolpito milioni di anni fa nella roccia. Sono esposti 45 esemplari, selezionati tra i 125.000 che costituiscono il patrimonio paleontologico del Museo.
Storia naturale dell’uomo – sala 9
Questa sala si compone di due sezioni espositive di cui la prima, dedicata all’origine e all’evoluzione dell’uomo, si sviluppa in continuità con la seconda in cui vengono trattati i temi che legano l’uomo al suo ambiente. Nella prima parte la trattazione più interessante riguarda le scimmie antropomorfe, i primati più vicini all’uomo. Vengono trattati i punti nodali dell’evoluzione umana, quali la stazione eretta, lo sviluppo del cervello e l’uso della mano.
Storia naturale dell’uomo – sala 9
Nella sezione dedicata al rapporto uomo-ambiente, uno dei temi trattati è quello dei modelli di sussistenza attraverso i quali l’uomo converte le risorse naturali a suo vantaggio, esercitando una grande influenza sullo stile di vita di un popolo. Attraverso alcuni esempi, viene illustrato in particolare il modello di sussistenza caccia-pesca-raccolta nel deserto e nella foresta, esponendo armi da caccia, da pesca e altri utensili, legati a questo modello.
Invertebrati inferiori, molluschi e artropodi – sala 10
Questa sala illustra la sistematica e alcuni aspetti di anatomia, morfologia e biologia degli invertebrati inferiori, dei molluschi e degli artropodi.
Insetti – sala 11
Questa sala illustra nei suoi aspetti principali la classe degli insetti, un gruppo che ha avuto un eccezionale successo evolutivo, come testimonia il suo stesso numero. Si conoscono infatti più di un milione di specie.
Esposizioni permanenti del Museo: piano superiore
Il piano espositivo ubicato al primo piano è dedicato interamente alla zoologia dei vertebrati. La maggior parte delle sale è allestita a diorami, grandi vetrine che ospitano la ricostruzione di concrete realtà ambientali, un mezzo di viaggiare attraverso i principali ecosistemi del nostro Pianeta. Un fantastico viaggio che prende il via dagli ambienti marini oceanici, proseguendo con la foresta tropicale, la foresta temperata, gli ambienti polari, i deserti, le steppe per concludersi con una selezione dei principali ambienti italiani. Attualmente sono in fase di allestimento gli ultimi diorami della sala 14, dedicati alle foreste pluviali della Nuova Guinea, Indonesia e Africa centrale.
Ecosistemi marini e isole oceaniche – sala 12
Questa sala, dedicata agli ambienti marini tropicali e alle isole oceaniche, si compone di quattro diorami con al centro uno scheletro di capodoglio lungo 12 metri, spiaggiato in Toscana e recuperato, preparato e studiato dal personale del museo nell’ambito delle ricerche scientifiche condotte da molti anni sui cetacei italiani.
Questa sala è dedicata agli ambienti intertropicali più umidi, emblematicamente rappresentati dalle foreste pluviali equatoriali presenti in America, Africa, Asia e Oceania e in fase di allestimento. Un grande diorama illustra il parco nazionale Kaziranga che si estende nelle pianure alluvionali del fiume Brahmaputra, nella parte nord-orientale dell’India
Foreste temperate, taiga e montagne – sala 16
Questa sala ospita una rassegna di nove diorami che offrono una selezione rappresentativa dei principali ambienti temperati, boreali e altomontani di tutto il mondo. In particolare, sono illustrate le foreste temperate dell’Europa e del Nord America, la taiga (foresta boreale a conifere) nordamericana e le montagne dell’Asia centrale, dell’Africa tropicale e del Nord America.
Ambienti artici e antartici, mammiferi marini – sala 18
Questa sala illustra la fauna delle zone marine fredde e alcuni ambienti tipici delle estreme latitudini. Sono presenti cinque diorami, undici vetrine e al centro della sala uno scheletro completo di balenottera della lunghezza di 19,30 metri. Gli ambienti artici e antartici sono caratterizzati da condizioni atmosferiche molto rigide che però non impediscono la presenza di molte specie animali e vegetali.
Savane, praterie e deserti – sala 20
Questa sala è dedicata agli ambienti aridi e temperati tropicali e subtropicali. Dei quattordici diorami presenti nella sala, sette illustrano differenti tipi di savane, presenti in Africa, Australia e India. Anche il deserto è illustrato con alcuni spettacolari diorami che consentono di apprezzare la varietà della fauna e della flora adattate a questo difficile ambiente.
Savane, praterie e deserti – sala 20
Il deserto del Sahara che si estende per migliaia di chilometri nell’Africa settentrionale è un ambiente dove le condizioni climatiche estreme rendono la vita molto difficile e dove sono necessari degli adattamenti per sopravvivere alla siccità. La vegetazione è scarsa e gli animali, in particolar modo i mammiferi, sono presenti in numero limitato.
Parchi e riserve naturali d’Italia 3 – sala 23
Tre sono le sale dedicate agli ambienti italiani delle quali quest’ultima illustra con particolare attenzione uccelli, rettili, anfibi e piccoli mammiferi. Nei ventisei diorami che compongono la sala, la scelta dei temi è stata incentrata sulle zone protette di tutte le regioni italiane
Collezioni del Museo
Per realizzare gli innovativi percorsi espositivi il Museo di Storia Naturale di Milano possiede ricche collezioni da cui attingere per rinnovare periodicamente gli esemplari esposti. Tuttavia le collezioni non sono solo una preziosa fonte per progettare esposizioni permanenti o temporanee, ma al tempo stesso un patrimonio inesauribile di studio, riservato allo staff del Museo e agli specialisti di tutto il mondo. Basti pensare che il Museo conserva più di 2.200.000 insetti, 66.500 vertebrati, 80.000 campioni di minerali e rocce, 120.000 fossili, 1.100.000 invertebrati, 30.000 erbari, 10.000 campioni di legno e 10.000 reperti paletnologici. Le collezioni sono quindi le fondamenta su cui si basa la vita didattico-scientifica di un museo.
Raccolte naturalistiche del Museo
Il primo nucleo delle raccolte naturalistiche del Museo di Storia Naturale di Milano si formò nel 1838 quando il nobile milanese Giuseppe de Cristoforis e il professor di botanica Giorgio Jan (primo direttore di questo Museo) donarono al Comune di Milano le proprie collezioni che dal 1844 furono esposte al pubblico nell’ex convento di Santa Marta, sito nell’attuale via Circo. Nel 1863 il Museo, arricchitosi di nuovi materiali, fu trasferito in Palazzo Dugnani, ma le frequenti donazioni resero necessaria la ricerca di una adeguata sede espositiva. L’attuale sede del Museo, nell’area dei Giardini Pubblici “Indro Montanelli” di Porta Venezia, fu costruita espressamente per ospitarlo, tra il 1888 e il 1893, dall’architetto Giovanni Ceruti e completata del 1907. L’edificio fu gravemente danneggiato nel 1943 e gran parte delle collezioni andarono perdute a seguito di un incendio causato da un bombardamento aereo. Solo in casi fortuiti si salvarono alcune collezione storiche, come la collezione malacologica fossile dell’eminente geologo Gian Battista Brocchi (1772-1826) o parte della ricca collezione paleontologica dell’abate Antonio Stoppani (1824-1891), geologo e paleontologo e uno dei primi direttori del Museo di Milano.
I laboratori del Museo
Gli esemplari raccolti nelle collezioni necessitano molto spesso di attenti restauri conservativi per preservarli dalle incurie del tempo, come nel caso dei reperti zoologici ed entomologici, oppure accurati lavori di preparazione per mettere in luce dettagli anatomici, come nel caso dei fossili, o per esaltare l’aspetto estetico, come del caso dei minerali. Nei laboratori del Museo vengono a volte anche eseguiti modelli in resina in scala o a grandezza naturale di organismi fossili o viventi, utilizzati nelle sale espositive.
Nel laboratorio di entomologia la preparazione degli insetti a secco, comporta un lavoro lungo ed impegnativo che solo il personale specializzato è in grado di realizzare grazie non solo all’abilità manuale, ma anche a specifiche conoscenze anatomiche.
Nel laboratorio tassidermico vengono preparati gli esemplari che verranno collocati nei diorami. Oggi non si parla più di animali imbalsamati, ma di animali tassidermizzati. La tassidermia è infatti la tecnica che consiste nel trattamento della pelle con sostanze conservative, e nella successiva imbottitura e armatura della stessa in modo da conferire agli animali l'aspetto e la postura di quelli vivi. Il tassidermista deve quindi avere buone doti manuali e approfondite conoscenze anatomiche per poter realizzare modelli che siano il più realistici possibili.
Il Museo di Storia Naturale di Milano possiede anche un laboratorio grafico nel quale opera personale specializzato che, coordinato dal personale scientifico, redige la veste grafica per mostre temporanee, esposizioni permanenti e locandine di eventi e attività che si svolgono periodicamente in Museo.
Da 178 anni il Museo di Storia Naturale di Milano pubblica, in collaborazione con la Società italiana di Scienze naturali, cinque riviste che trattano argomenti legati esclusivamente alle scienze naturali. Queste riviste, rivolte ad un pubblico di specialisti o di semplici appassionati, hanno carattere divulgativo (Natura), monografico (Memorie, Paleontologia Lombarda), monotematico (RIO – Rivista Italiana di Ornitologia) e multidisciplinare (ATTI). Un laboratorio di grafica editoriale, coordinato dal personale scientifico del Museo, redige la veste grafica delle riviste.
Microscopio elettronico a scansione
Il Museo di Storia Naturale di Milano è l’unico museo in Italia a possedere un microscopio elettronico a scansione, impiegato per lo più per studi mineralogici e per realizzare foto entolomologiche e malacologiche di esemplari molto piccoli per i quali una foto ad alta risoluzione non sarebbe sufficiente per risaltarne i particolari anatomici.
La biblioteca
Il Museo di Storia Naturale di Milano ospita anche una delle più importanti biblioteche naturalistiche italiane grazie anche alla generosità delle donazioni, fatte non solo da illustri nomi della scienza, ma anche da semplici cittadini che hanno voluto mettere a disposizione di tutti i propri libri. La biblioteca conta attualmente 130.000 unità librarie e 2.400 periodici a disposizione del personale del Museo, di specialisti, di studenti o di chi voglia approfondire per studio o passione i molteplici aspetti delle discipline naturalistiche. La biblioteca comprende anche una sezione rari per un totale di 1436 volumi compresi tra il XV e il XIX secolo. L’Historia naturalis di Plinio, tradotta in italiano e pubblicata a Venezia nel 1498 è il volume più antico posseduto dalla biblioteca.
Il Paleolab
Il Paleolab, situato all’interno dei Giardini Pubblici “Indro Montanelli”, è il risultato della ristrutturazione delle gabbie dei felini dell’ex-zoo di Milano. Si tratta di un laboratorio didattico, ideale completamento delle esposizioni del Museo Civico di Storia Naturale per approfondire i temi della paleontologia, della paleontologia umana e della mineralogia.
Il Paleolab è costituito da due aule attrezzate con microscopi, videoproiettori ed altre strumentazioni, dove è possibile osservare reperti autentici e svolgere attività manipolative come la creazione di calchi. Una terza aula consente di simulare uno scavo paleontologico, accedendo alla ricostruzione di un giacimento fossilifero cretacico. Dalla sua inaugurazione, nel novembre 2000, il Paleolab ospita mediamente 20.000 visitatori all'anno tra studenti e appassionati, adulti e bambini.
Il Biolab
A completare il “Giardino delle Scienze”, polo scientifico costituito dall’insieme di Giardini Pubblici “Indro Montanelli”, Museo di Storia Naturale, Planetario e Paleolab, è stato realizzato il Biolab nelle Serre di Palazzo Dugnani, completamente ristrutturate. Si sono voluti sviluppare strumenti in grado di stupire, entusiasmare, stimolare intellettualmente ed emotivamente, attraverso l’allestimento di un laboratorio interattivo di scienze della vita, pensato secondo i criteri scientifici e pedagogici più moderni ed efficaci, pur mettendo al primo posto il rigore scientifico e l’efficacia divulgativa.
Gli exhibits, accanto a strumenti e metodi più consolidati per la pratica di laboratorio in museo e a scuola, consentono un approccio a 360° ai temi trattati.
Il Biolab si articola in tre percorsi, che pur essendo indipendenti l’uno dall’altro costituiscono un quadro complessivo concepito per fornire una visione unitaria del sistema uomo-ambiente: il battito della vita, anatomia e fisiologia comparata – Diversi ma uguali, evoluzione e biodiversità – Atmosfera inquieta, elementi atmosferici e meteorologia
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