Ex voto anatomiciMuseo Archeologico Nazionale di Napoli
Ex voto in terracotta
Rinvenuti in depositi di santuari di guarigione del mondo italico e romano. Sia nel mondo greco che in quello romano, l’oggetto votivo riproduce la parte del corpo per la quale l’ammalato chiede l’intervento risanatore del dio.
Ex voto anatomiciMuseo Archeologico Nazionale di Napoli
Osserviamo la rappresentazione di varie parti anatomiche, come arti, teste ma anche organi della riproduzione, evidenti richieste di fertilità.
Ex voto anatomiciMuseo Archeologico Nazionale di Napoli
Alcuni ex voto hanno carattere più generico; l’orecchio, il mezzo volto, le mani giunte indicano la necessità del malato di essere ascoltato dal dio ed il suo desiderio di pregarlo.
Trapanazione del cranio del bambino di Fidene (II secolo d.C.)Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Un reperto archeoantropologico importantissimo per comprendere lo sviluppo della chirurgia nel corso dei secoli. Questo scheletro di bambino, ritrovato a Fidene, vicino a Roma, ci racconta dei primi rudimentali, forse crudi ma fondamentali, primi esperimenti in fatto chirurgia.
Sul cranio del bambino è infatti visibile un grosso foro, probabilmente realizzato da un chirurgo dell’epoca per ridurre la pressione cerebrale, con finalità palliative, considerando che il bambino soffriva probabilmente di una patologia che gli imponeva grandi sofferenze. Secondo gli esami condotti sul reperto, sembra che il bambino sia sopravvissuto per quasi un mese dopo l’intervento.
Storia realizzata con il contributo della collezione del Museo di Storia della Medicina dell'Università Sapienza di Roma.
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