Angelo Dall'Oca Bianca (1858-1942)

Una panoramica storico-artistica sulla parabola creativa di Angelo Dall'Oca Bianca, declinata nei diversi soggetti rappresentati nei dipinti donati dall'artista al Comune di Verona.

Foglie cadenti (1898) di Angelo Dall'Oca BiancaGalleria d'Arte Moderna Achille Forti

Foglie cadenti (1898)

Il dipinto raffigura il tema della vecchiaia, fondendo elementi del registro realistico con elementi del registro simbolico. Nel cortile di un ospizio la luce del tramonto contorna le figure di tre vecchi, attirati dal rapido e sommesso incedere di una figura femminile.

Il capo, avvolto di bianco, della figura femminile, una suora, sembra essere circonfuso da un'aureola luminosa. La composizione e la resa cromatica contribuiscono alla lettura simbolica dell'opera, senza toglierle l'ispirazione di realismo.

Gli amori delle anime (1898) di Angelo Dall'Oca BiancaGalleria d'Arte Moderna Achille Forti

Gli amori delle anime (1898)

Il dipinto della svolta simbolista di Angelo Dall'Oca Bianca è "Gli amori delle anime". Presentato all'Esposizione Nazionale di Torino del 1898 e all'Esposizione Universale di Parigi del 1900, il dipinto viene donato alla città di Verona nel 1908 dall’ingegnere Rodolfo Angheben.

In quest'opera, il soggetto si stacca dalla piacevolezza ricercata e spesso evidentemente artificiosa delle sue opere, presentando un'adesione al movimento divisionista.

Civette (1910-1920) di Angelo Dall'Oca BiancaGalleria d'Arte Moderna Achille Forti

Civette (1900-1924)

"Civette" rappresenta una delle tante opere che l'artista dedica nel corso della sua attività pittorica ai luoghi abitati dalle donne: le piazze, i lungolaghi, le passeggiate lungo il corso dell'Adige, ambienti dove le figure femminili transitano veloci o si attardano chiacchierando e ammirando il paesaggio.

Al di là dell'adesione ai temi propri della pittura di genere, l'artista rende omaggio alla naturale predisposizione femminile alla comunicazione interpersonale, all'attitudine a costruire, condividere e valorizzare le basi della collettività cittadina nella vita animata della piazza.

Le maschere (La politica) (1905) di Angelo Dall'Oca BiancaGalleria d'Arte Moderna Achille Forti

Le maschere (La politica) (1905)

"Le maschere (La politica)" è un dipinto dal forte carattere allegorico. L'esplicito titolo collega le origini della politica a una mascherata, dove la complessità dell'esistenza umana viene ridotta alla contrapposizione tra sincerità e ipocrisia.

La mercantessa di maschere esercita una seduzione irresistibile sugli spiriti e sulle passioni degli uomini, avendo per ogni istinto e per ogni cupidigia un costume, un trucco, una maschera. Quasi sommersa dalle stoffe si intravede nella penombra la figura di Cristo, unico personaggio autentico.

Paolo e Francesca (I dannati) (1925-1941) di Angelo Dall'Oca BiancaGalleria d'Arte Moderna Achille Forti

Paolo e Francesca (I dannati) (1925-1941)

Dall'Oca Bianca riprende un soggetto dantesco che ha incontrato grande fortuna nella seconda metà dell'Ottocento e nei primi anni del Novecento. Nel quinto canto dell'"Inferno" le anime di coloro che in vita si sono fatti trascinare dall'istinto, invece che dalla ragione, sono incessantemente travolte da venti contrari.

Paolo e Francesca vagano eternamente legati, condannati al contrappasso dei lussuriosi per l'estasi e il tormento dell'amore impossibile. Dall'Oca rielabora il linguaggio simbolista adottato a fine Ottocento e raffigura gli amanti avvolti in un abbraccio sensuale, sospesi in un'oscura atmosfera.

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.

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