Da USI Università della Svizzera italiana
Mostra e testi a cura di by Anna Picco-Schwendener (UNESCO Chair, Università della Svizzera italiana) and Grazia Branco (Fondazione Karl Schmid)
Arte & Terapia per Karl Schmid
Karl Schmid sentiva l’insegnamento come una missione e, allo stesso tempo, credeva nel potere salvifico dell’arte. Molte volte ha unito queste sue qualità, per aiutare le persone a superare situazioni difficili o a sopportare meglio i loro handicap, mettendo in pratica le teorie dell’arte-terapia nate negli anni 1940.
Colori per mia figlia muta
Un primo esempio è un dipinto degli anni 1950, intitolato: «Colori per mia figlia muta». Karl Schmid fece mescolare i pigmenti a sua figlia, che all’epoca non riusciva a parlare, insegnandole allo stesso tempo i nomi dei colori.
Colori per mia figlia muta (orig. Farben für meine stumme Tochter) (1950/1959) di Karl SchmidUSI Università della Svizzera italiana
Bozzetti e Arazzi
In altre occasioni Karl Schmid eseguì dei bozzetti per aiutare una giovane portatrice di handicap a realizzare degli arazzi, come esercizio di arte terapia. Qui di seguito se ne possono vedere due esempi. Sul lato sinistro il bozzetto e sul lato destro l'arazzo creato dalla ragazza.
Auto-terapia
L’arte-terapia però non era solo un mezzo per aiutare gli altri. In alcune situazioni Karl Schmid l’ha utilizzata anche per favorire la sua stessa guarigione, come dimostra il seguente esempio:
In memoria di Kirchner (orig. Zum Gedenken an Kirchner ) Senza cornice (1960) di Karl SchmidUSI Università della Svizzera italiana
Questo piccolo collage dipinto, degli anni 1960, è stato realizzato dall’artista durante uno dei tanti ricoveri in un sanatorio a Davos (Svizzera), dove spesso si recava per curare la tubercolosi di cui soffriva già dagli anni 1930.
Ha piegato e tagliato il foglio in piccole strisce che ha poi incollato su un cartoncino, ha mescolato i pigmenti con un tuorlo d’uovo, e quindi ha iniziato a dipingere dall’angolo in basso a sinistra ...
... procedendo diagonalmente fino all’angolo in alto a destra, dove infine ha apposto la sua firma.
Alla fine di questo processo creativo aveva superato la crisi e riacquistato la salute.
In memoria di Kirchner
Nella composizione, in prevalenza astratta, si può notare la forma di una casa.
In memoria di Kirchner (orig. Zum Gedenken an Kirchner ) Senza cornice (1960) di Karl SchmidUSI Università della Svizzera italiana
Probabilmente si tratta della stessa casa dove il suo amico Ernst Ludwig Kirchner aveva messo fine ai suoi giorni nel 1938, e che Karl Schmid poteva vedere dalla finestra della sua stanza in sanatorio. Anche Kirchner era affetto della stessa malattia. Negli anni 1930 la comune sofferenza e l’amore per l’arte avevano dato origine ad una grande amicizia tra i due, malgrado la differenza d’età.
In memoria di Kirchner (orig. Zum Gedenken an Kirchner ) Con cornice (1960) di Karl SchmidUSI Università della Svizzera italiana
Questa storia è il risultato di una collaborazione tra la Cattedra UNESCO dell'Università della Svizzera italiana, e la fondazione Karl Schmid. Le foto sono state messe a disposizione dalla fondazione Karl Schmid e sono disponibili sotto la Licenza Creative Commons CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/).
La mostra e i testi sono a cura di Anna Picco-Schwendener (cattedra UNESCO dell'Università della Svizzera italiana) e Grazia Branco(Fondazione Karl Schmid).
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