Copertina progetto generale riordinamento tribunali - Castel Capuano (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Castel Capuano, così chiamato per la vicinanza con Porta Capuana, l'antica porta la cui strada portava a Capua, si affaccia sul Decumano Superiore (Via dei tribunali) e su Piazza Enrico de Nicola, nel centro storico cittadino.
Pianta generale dello stato antico dell’edificio come era nel 1856 (1856) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Castel Capuano è il secondo castello più antico di Napoli dopo Castel dell'Ovo e la sua costruzione risale al XII secolo per volere del figlio di Ruggero il Normanno: Gugliemo il Malo.
Pianta della parte sottoposta al piano del gran cortile (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Fu fin da subito destinato a essere residenza reale nonostante sembrasse più un presidio militare a causa del suo aspetto austero.
Pianta del piano orizzontale del gran cortile (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Nel 1231 fu trasformato da Federico II di Svevia, che gli conferì un aspetto più simile a una Reggia.
Pianta del piano matto superiore al piano terragno (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Con la costruzione in età angioina di Castel Nuovo (Maschio Angioino) come residenza reale, Castel Capuano fu ridimensionato a residenza per membri della famiglia reale e, talvolta, in residenza per funzionari del regno e personaggi illustri, quali Francesco Petrarca.
Pianta del piano nobile diviso in grandi compartimenti per ciascun tribunale (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Nel periodo aragonese ebbe un ruolo marginale e subì varie ristrutturazioni.
Pianta del piano matto superiore al piano nobile (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Grazie al vicerè don Pedro de Toledo fu destinato a Palazzo di Giustizia , riunendo al suo interno tutte le sedi giudiziarie sparse in città.
Disegno preparatorio per il prospetto del palazzo del tribunale (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Per adattarlo alla nuova funzione, il castello fu trasformato: furono eliminate tutte le strutture militari e fu modificato nei suoi spazi interni, mentre i sotterranei furono destinati a prigione dotata di attrezzatissime camere di tortura.
Schizzo dello stato attuale del lato orientale dell’edificio di Castel Capuano seguito dall’ingegner Fiocca (1856) di FioccaArchivio di Stato di Napoli
Il castello fu da allora chiamato “Palazzo della Vicaria”, dal momento che il Vicario del Regno presiedeva al governo del potere giudiziario.
Copertina esterna del progetto di restauro del prospetto e del cortile principale dell’edificio di Castel Capuano (1856) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Della costruzione originaria attualmente non si conserva quasi nulla a causa dei moltissimi restauri e rifacimenti.
Pianta generale di Castel Capuano e dintorni (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Sul portale di ingresso è posta una lapide che riporta due importanti avvenimenti: la vittoria di Carlo V nella spedizione di Tunisi e la data 1540, anno in cui la fortezza fu trasformata nella sede dei Tribunali per volere di don Pedro de Toledo.
Restauro del prospetto principale (1856-01) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Sopra la lapide si trova lo Stemma reale degli spagnoli, una grande aquila bicefala, e da colonne d'Ercole binate col motto “Plus ultra”. Più in alto è posto lo Stemma dei Savoia, affisso dopo l'Unità di Italia, quando fu restaurato il Castello e che sostituì un antico Stemma dei Borbone che ricordava un antico rifacimento del Castello.
Restauro del lato di fronte del cortile (1856-01) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
In cima è situato l'Orologio, installato nel 1858. All'ingresso, sulla destra, è posta una colonna scanalata ritenuta parte della Colonna della Vicaria, famosa per un cerimoniale di autopunizione dei debitori.
Secondo progetto per il restauro della facciata principale (1856-06) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Il debitore doveva essere legato alla colonna, abbracciarla, e con i pantaloni completamente calati proclamare la cessione dei suoi beni al suo creditore secondo una formula precisa.
Secondo progetto per il restauro della facciata principale (1856-06-06) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
La colonna era famosa anche perché qui erano esposti, alla base della stessa, i cadaveri degli sconosciuti in modo che qualcuno, passando, li potesse identificare.
Disegno di progetto per il pianterreno (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Il cadavere spesso non riconosciuto vi rimaneva anche parecchi giorni.
Sempre all'ingresso è situata una lapide in onore del Dott. Vincenzo Calenda dei Tavani, autore di un'opera di convincimento a non abbandonare Castel Capuano come sede giudiziaria.
Disegno di progetto per un piano (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Altre sette lastre di marmo indicavano, invece, le tariffe ed il costo della giustizia del tempo.
Disegno di progetto per un piano (1858) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Superato l'ingresso si arriva al Cortile, luogo di incontro tra avvocati, imputati, giudici, testimoni, affaristi e semplici cittadini che aspettavano il responso dei processi.
Disegno di progetto per un piano (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Dal cortile, circondato da un portico sostenuto da pilastri di ordine dorico, si accede attraverso delle scalinate agli interni del Castello.
Disegno di progetto per un piano (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Sul pianerottolo sono presenti due lapidi erette in onore di Carlo III di Borbone.
Disegno preparatorio di una pianta del castello, Variante al progetto Savino (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Dal pianerottolo si giunge al Salone della Corte d'Appello e al Salone dei Busti,
Disegno preparatorio di una pianta. Variante al progetto Savino (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
famoso perché al suo interno sono poste le effigi in marmo dei più illustri avvocati che vi hanno lavorato nel corso dei secoli.
Disegno preparatorio di una pianta. Allegato al progetto Savino (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
Sulle pareti del Salone della Corte d'Appello, anticamente coperte da arazzi,
Disegno preparatorio di una pianta. Allegato al progetto Savino (1800/1899) di AnonymousArchivio di Stato di Napoli
troviamo dodici figure muliebri raffigurante ognuna una provincia del regno, con stemma e nome.
Direzione: Dott.ssa Candida Carrino
Responsabile esecutivo: Dott. Armando Traglia
Fotografia e post produzione: Dott. Luca Pascucci - Giovanni Guadagno
(Ales s.p.a)
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