Clementine di Calabria

“Nove varietà per un unico frutto, dolce, aromatico e ricco di vitamine”

"La Storia"

Incrocio tra arancio amaro e mandarino, le Clementine provengono forse dall’Algeria: secondo una delle ipotesi più accreditate, il loro nome richiamerebbe quello di Padre Clément Rodier di Misserghin, nel cui orto sarebbero state rinvenute. 

Coltivata in Italia sin dagli anni ’30, a partire dal 1950 la sua coltivazione si diffuse in Calabria, dove trovò il suo habitat naturale: il clima mite e regolare riusciva ad esaltare le caratteristiche qualitative estrinseche ed intrinseche del frutto, che qui poteva giungere a maturazione molto precocemente, ai primi di ottobre.

Clemetine, Fonte originale: Consorzio per la Tutela delle IGP Clementine di Calabria
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La Clementina di Calabria è rinfrescante e diuretica, e possiede un elevato contenuto di zuccheri disponibili. 

"Il Prodotto"

Raccolte da ottobre a febbraio, a seconda delle varietà, sono pressoché apirene, ovvero senza semi.

Ricche di vitamine, aromatiche e molto dolci, risultano facili da sbucciare, essendo l’epicarpo liscio e molto sottile; possono gustarsi fresche o essere trasformate in canditi, marmellata, succhi, sorbetti, dolci e liquori.

Le Clementine presentano una forma sferoidale leggermente schiacciata ai poli, con dimensioni minime di 16-18 mm. La buccia, liscia e di colore arancio scuro, racchiude una polpa succosa e aromatica. 

Per l’elevato contenuto di vitamina C, bastano un paio di frutti al giorno per coprire il fabbisogno giornaliero di una persona adulta.

Le Clementine sono anche ricche di minerali tra cui il potassio, indispensabile per regolare il tenore di acqua nei tessuti assicurando così un buon funzionamento del cuore.

Clementina, Fonte originale: Consorzio per la Tutela delle IGP Clementine di Calabria
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Per tutelare e promuovere le Clementine di Calabria IGP è stato istituito il Consorzio per la Tutela della IGP Clementine di Calabria, che racchiude al suo interno i produttori che svolgono la loro attività su questo territorio secondo le modalità stabilite nel disciplinare di produzione.

Il consorzio cerca inoltre di valorizzare le produzioni locali ed il loro territorio, offrendo così maggiori opportunità economiche e lavorative alle zone interne del comprensorio calabro.

"La Produzione"

I terreni idonei per la coltivazione della Clementine di Calabria sono di medio impasto con un contenuto di limo ed argilla inferiore al 60% e con un contenuto in calcare non superiore al 15%.

Le forme di allevamento ammesse, in volume, sono riconducibili alla “chioma piena”, con disposizione delle piante a rettangolo.

Le piantagioni di clementine debbono essere opportunamente distanziate da quelle di mandarino onde evitare l'impollinazione incrociata e quindi la produzione di frutti con semi.

Clementina, Fonte originale: Consorzio per la Tutela delle IGP Clementine di Calabria
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La potatura deve essere effettuata con interventi particolarmente mirati; non devono essere cimati i rami assurgenti, sopprimendo solo i rami in soprannumero.

La produzione unitaria massima è di 350 quintali ad ettaro per tutte le cultivar, selezioni clonali e mutazioni gemmarie ammesse.

"Il Territorio"

Le aree di maggiore produzione sono concentrate nelle zone di pianura esistenti nella regione Calabria e sono: la Piana di Sibari e Corigliano nel cosentino, la Piana di Lamezia nel catanzarese, la Piana di Gioia Tauro-Rosarno e la Locride nel reggino. 

La quasi metà della superficie agrumetata regionale si concentra in soli 58 comuni calabresi.

Zona, Fonte originale: Consorzio per la Tutela delle IGP Clementine di Calabria
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Riconoscimenti: storia

Curator—Consorzio per la Tutela delle IGP Clementine di Calabria

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
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