La creazione della luce (1913 ca.) di Gaetano PreviatiLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Fuoco
Naturalmente effimero, il fuoco non ha forma, peso o densità pur essendo visivamente tangibile. Queste molteplici caratteristiche hanno da sempre affascinato gli artisti che si sono cimentati nel tempo sia nella sua rappresentazione che nel suo utilizzo in quanto presenza attiva nell’opera d’arte.
Notte (1986) di NunzioLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
L’elemento del fuoco porta con sé una lunga serie di significati che incarnano perfettamente la concezione della natura come madre e matrigna al tempo stesso per i suoi effetti generatori e distruttori.
Ricostruzione del dinosauro (1966) di Pino PascaliLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
A quest’ultimo filone appartengono le rappresentazioni del fuoco come divoratore; ne sono un esempio i numerosi dipinti raffiguranti l’incendio di Roma del 64 d.c., in cui gli artisti ritraggono l’immagine della capitale coperta dalle fiamme, o opere come The Burning of the Houses of Lords and Commons di William Turner (1835).
Vulcano (1844) di Pietro TeneraniLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Appartenenti al filone che vede la natura intesa come madre generosa, vi sono le rappresentazioni del fuoco come elemento domato dall’essere umano e piegato alle sue quotidiane necessità. Tra Rinascimento e Barocco compare infatti del fuoco nelle molteplici raffigurazioni, della fucina di Vulcano (Vasari del 1565 e Velàzquez del 1630) o ancora nell’Allegoria del fuoco di Jan Bruegel Il Vecchio (1608) dove il fuoco è mezzo necessario per raccontare la laboriosità dell’uomo faber.
Misura di luce (1963/1964) di Antonio CalderaraLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
In epoca cristiana il fuoco diventa segno di purificazione, assume significato teologico, ecclesiale e liturgico, utilizzato come segno del martirio e delle visioni dei santi. Nella sua concezione primitiva, come essenziale fonte di luce e calore, viene rappresentato il fuoco in opere come quella di Gaetano Previati, Creazione della luce (1913), o in alcuni lavori appartenenti alla prima metà del secolo in particolar modo di autori post-impressionisti come Vincent Van Gogh o Paul Gauguin.
Le Paysage en feu (1928) di René MagritteLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Alla sua aura di mistero guardano invece i surrealisti come Magritte (Le Paysage en feu, 1928). All’uso del fuoco come mezzo di creazione artistica fanno riferimento le avanguardie del Secondo Dopoguerra che si differenziano nelle specifiche modalità di impiego dell’elemento.
Cellotex A 5 (1980) di Alberto BurriLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Come strumento di combustione viene utilizzato nelle opere di Alberto Burri, il quale sottopone alla potenza trasformatrice del fuoco diversi materiali come il legno e la plastica. Ugualmente utilizzato in vista del suo impatto sulla materia è anche nelle opere di scultori contemporanei come Nunzio, che sfrutta nei suoi lavori l’impronta indelebile e concreta della fiamma sul legno.
La pazza (1905) di Giacomo BallaLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Attratti dal fuoco sono sicuramente gli artisti dell’Arte povera, come Jannis Kounellis che nel 1967 inserisce nell’opera Margherita di fuoco una fiamma ossidrica accesa con effetti di luce, calore e rumore. Il fuoco diventa protagonista anche di performance, come con Marina Abramović, Rhythm 5 (1974), in cui l’artista circondata dalle fiamme, arriva a perdere i sensi a causa della mancanza di ossigeno o ancora quelle di Cai Guo-Qiang con fuochi d’artificio e polvere da sparo (Artistic License, 2019).
Testo di Giulia Lotti. Foto di Google e di Adriano Mura.
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