Bozzetto scenografico di C.Ferrario-"Gola selvaggia tra i monti"-per l'opera Medgé di S.Samara (1888/1888) di Carlo Ferrario (1833-1907)Teatro Alla Scala
Si può trattare di semplici bozzetti in bianco e nero o di disegni e dipinti a colori eseguiti con cura, perfezione e diverse tecniche (tempera, acquerelli, disegni a matita, disegni a inchiostro o stampe scenografiche).
"Grande piazza con magnifico arco di trionfo" di F.Galliari (anteriore al 1770) di Fabrizio Galliari (1709-1790)Teatro Alla Scala
I bozzetti
Il bozzetto è l'elemento base da cui inizia il lavoro teatrale; documenta l'idea creativa dello scenografo che illustra lo spettacolo, consentendo una comprensione dell'ambiente scenico.
Con i bozzetti e gli schizzi dei costumi, pittore scenografo e costumista hanno ideato la forma che devono avere le scene e i costumi che gli attori e le comparse indosseranno, illustrandoli su carta, in modo che il responsabile del montaggio e i tecnici specializzati possano riprodurre il scena, preparare le attrezzature e confezionare i costumi.
Bozzetto di Alessandro Sanquirico da: Alessandro Sanquirico (1777-1849), Raccolte di varie decorazioni sceniche, incisioni colorate su carta, 40x48 cm, prima metà XIX secolo (Prima metà del XIX secolo) di Alessandro SanquiricoTeatro Alla Scala
Questo è un bozzetto disegnato da Alessandro Sanquirico, principale personaggio di spicco del Teatro alla Scala nel diciannovesimo secolo. L'elenco delle opere da lui progettate è considerevole, dalle opere ai balletti, incluse diverse prime. Le stime vanno da 300 a 500. Lo stesso vale per le sue incisioni, le sue stravaganti acconciature, le cosiddette "guazze", i suoi disegni per affreschi e gli album. I mezzi usati da Sanquirico precorrevano i tempi. Approfittò del valore commerciale delle sue opere, realizzando vasti album che distribuiva a personaggi e personalità di spicco.
Tra questi il mezzosoprano Giuditta Pasta, l'imperatore Carlo Alberto di Savoia e Isabella di Borbone. Ciò ebbe il duplice risultato di promuovere se stesso e di lasciare ai posteri un grande patrimonio documentario
Bozzetto scenografico di C.Ferrario -"All'interno dell'abitazione di Norma" per l'opera Norma di V.Bellini di Carlo Ferrario (1833-1907)Teatro Alla Scala
Questo bozzetto fu realizzato da Carlo Ferrario per un'esibizione della "Norma" del 1898 al Teatro alla Scala che non andò in scena.
Bozzetto scenografico per l'opera Il mandarino meraviglioso di B-Bartok (1942/1942) di Enrico Prampolini (1894-1956)Teatro Alla Scala
Bozzetto per Il mandarino meraviglioso di B. Bartok, Enrico Prampolini.
Bozzetto scenografico di E.Marchioro-"I giardini reali"-per l'opera Il Re di G-Forzano e U.Giordano (1929/1929) di Edoardo Marchioro (1882-1935)Teatro Alla Scala
Bozzetto di E. Marchioro - "I giardini reali" per Il Re di G. Forzano e U. Giordano.
Bozzetto scenografico per l'opera Nerone di A.Boito (1924/1924) di Ludovico Pogliaghi (1857-1950)Teatro Alla Scala
Bozzetto per Nerone di A. Boito, Ludovico Pogliaghi.
Bozzetto scenografico di V.Rota-"Il castello di Castellor"-per l'opera Il Trovatore di G.Verdi (1902/1902) di Vittorio Rota (1864-?)Teatro Alla Scala
Bozzetto di Vittorio Rota - "Il castello di Castellor" per "Il Trovatore" di Giuseppe Verdi.
Bozzetto scenografico dell'opera Turandot di G.Puccini-atto I° (1926/1926) di Galileo Chini (1873-1956)Teatro Alla Scala
Bozzetto per il primo atto di "Turandot" di Giacomo Puccini. Fu realizzato da Galileo Chini per la prima rappresentazione nel 1926 al Teatro alla Scala.
Bozzetto scenografico "Cala marina" di A. Rovescalli per l'opera L'Usignolo di I.Strawinskij (1926/1926) di (Odoardo) Antonio Rovescalli (1864-1936)Teatro Alla Scala
Bozzetto di A. Rovescalli- "Cala marina" - per Le Rossignol di I. Strawinskij (1926).
Bozzetto per il balletto Feu d'artifice (1917/1917) di Giacomo Balla (Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1º marzo 1958)Teatro Alla Scala
Nel 1917, al Teatro Costanzi di Roma, l'attuale Teatro dell'Opera, Giacomo Balla mise in scena "Feu d'artifice" per i Ballets Russes di Djagilev, con musiche di Igor Stravinsky. Fu un curioso esperimento di "balletto senza ballerini", in cui in realtà erano le luci a danzare, articolate in un complesso di accensione e spegnimento di ben 49 lampade policromatiche. La scena progettata da Balla era invece composta da solidi geometrici ricoperti di tela.
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