Salvaguardia e studio
Poco prima dello scoppio della Grande Guerra, fu l'Architetto della Fabbrica del Duomo Adolfo Zacchi a proporre alcuni provvedimenti per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico della Cattedrale. In primo luogo, la preoccupazione si rivolse all'inestimabile patrimonio vetrario del Monumento.
Su proposta di Zacchi, le vetrate furono smontate antello per antello e riposte nei sotterranei del Palazzo della Fabbrica. Il lavoro straordinario delle maestranze fu occasione anche per lo studio delle vetrate, di cui fu incaricato Ugo Monneret de Villard.
Arco rampante a nord colpito (1943) di Studio PaolettiVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Frutto dei suoi studi fu la pubblicazione del volume intitolato Le vetrate del Duomo di Milano, edito da Alfieri Lacroix tra il 1918 e il 1920, strumento fondamentale per la conoscenza del patrimonio vetrario del Duomo.
Veniamo alla Seconda guerra mondiale: nella notte tra il 15 e il 16 agosto 1943 una pioggia di bombe cadde su Milano. Il Duomo stesso fu severamente danneggiato, soprattutto all'esterno.
Finestrone e organo devastati. Danni 16.8.1943 (1943) di Studio PaolettiVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano
L'interno della Cattedrale
Con grande senso di responsabilità, e come già avvenuto durante la Prima guerra mondiale, all'inizio del conflitto la Fabbrica del Duomo aveva preventivamente smontato tutte le vetrate istoriate affinchè fossero messe al riparo. Gli antelli rimossi dalle maestranze furono così salvati nuovamente dalla distruzione.
Impressionante il colpo d'occhio e l'immagine delle gigantesche vetrate absidali smontate, proprio davanti all'organo devastato, in questo scatto successivo al 16 agosto 1943.
Il portale della Sacrestia meridionale (1941)Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Tra i provvedimenti adottati per salvaguardare il patrimonio storico-artistico della Cattedrale, vi fu anche quello di utilizzare pesanti sacchi di sabbia che riuscirono a proteggere i secolari portali delle Sacrestie.
Portale della Sacrestia meridionale di Hans Fernach e aiutiVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Statua di San Giorgio demolitaVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Le guglie del Duomo, soprattutto lungo il fianco settentrionale, subirono numerosi crolli: emblematica la rovinosa caduta della statua raffigurante san Giorgio in cima alla Guglia Carelli, la più antica del Duomo.
San Giorgio (1403) di Cristoforo SolariVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Pesantemente danneggiata durante i bombardamenti, l’opera fu poi restaurata e destinata al Museo del Duomo di Milano.
Sibilla (?), dettaglio (metà del XVI secolo circa) di scultore lombardoVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Il Museo del Duomo ospita altre testimonianze figlie del conflitto: ad esempio questa statua raffigurante una Sibilla, originariamente sul Duomo, il cui volto è mutilato poco sopra il mento.
La Fortezza e la SibillaVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Scheggiature e danni alla superficie marmorea conferiscono a quest'opera della metà del Cinquecento un'aura di malinconica decadenza.
Porta Maggiore del Duomo di Milano (1906) di Ludovico PogliaghiVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Anche i battenti del Portale Maggiore del Duomo recano le ferite della guerra: i bombardamenti dell'agosto 1943 e le schegge esplose danneggiarono la formella di Ludovico Pogliaghi dedicata all'episodio dell'Annunciazione.
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