Scenografie d’artista

Giorgio De Chirico ritocca il fondale della scena di Mefistofele 1952Teatro Alla Scala

Giorgio de Chirico (1888-1978)

De Chirico, il fondatore della scuola metafisica, è famoso per i suoi assemblaggi proto-surrealisti di manichini, treni e arcate. Come Picasso e Matisse, collaborò anche gli innovativi Ballet Russes, disegnando scenografie e costumi per balletti come Le Bal nel 1929. Dentro scenografie ispirate a edifici classici, i ballerini sembravano essere parte dell'insieme architettonico.

La Bottega Fantastica/leggenda Di Giuseppe - La Leggenda Di GiuseppeTeatro Alla Scala

Nel 1951 De Chirico creò le scenografie per il balletto La leggenda di Giuseppe su musica di Richard Strauss al Teatro alla Scala (aveva già lavorato alla prima con i Ballet Russes), in una nuova coreografia della ballerina e coreografa Margarete Wallmann.

Mentre per la produzione dei Ballet Russes De Chirico trasse ispirazione dall'arte rinascimentale, alla Scala optò per una progettazione neobarocca. Costumi vivaci aggiunsero un tocco di fascino orientale.

Lago / Creature / Capriccio / Petrouchka - Le Creature Di PrometeoTeatro Alla Scala

Foto: Salvatore Fiume e Giorgio de Chirico

Tristano E IsottaTeatro Alla Scala

Mario Sironi (1885-1961)

I cupi dipinti dell'artista modernista sardo Mario Sironi combinano le rappresentazioni dei tentacolari quartieri industriali di Milano con il simbolismo metafisico. Sironi si trasferì a Milano dopo aver incontrato Umberto Boccioni e restò letteralmente incantato dal movimento futurista. Il suo modo di mescolare elementi dell'arte tradizionale italiana con un'estetica più moderna gli guadagnò l'apprezzamento del regime fascista e Sironi divenne collaboratore del quotidiano ufficiale Il Popolo d'Italia.

Tristano E IsottaTeatro Alla Scala

Come i suoi paesaggi urbani, le scenografie per opera lirica e balletto di Sironi erano oscure e minacciose. Nella produzione del Teatro alla Scala del 1948 di Tristano e Isotta la stanza della fanciulla era colma di alberi torreggianti. La prua di una nave emergeva dalle profondità oscure.

Donnerstag Aus LichtTeatro Alla Scala

Gae Aulenti (1927 - 2012)

Nel Dopoguerra l’architetto Gae Aulenti diventa famosa per progetti ambiziosi come quello del Museo d'Orsay di Parigi. Eppure è stata anche una celebre progettista di arredamento, illuminazione, grafica e scenografie d'opera.

WozzeckTeatro Alla Scala

Nelle frequenti collaborazioni con Luca Ronconi, le sue straordinarie scenografie hanno dato corpo alle concezioni del regista. Tra queste, un'esclusiva produzione del 1994 di Elektra di Strauss, che proponeva mucche appoggiate a un'enorme cassa di legno e pezzi e pezzi di carne sanguinanti appesi a un muro.

La Fiaba Dello Zar SaltanTeatro Alla Scala

La favola dello zar Saltan di Rimsky-Korsakov (messa in scena nel 1988) raffigurava cigni contrapposti a nuvole scure e un grande banchetto visto dall'alto.

Il Viaggio A ReimsTeatro Alla Scala

Per Il viaggio a Reims di Rossini nel 1984, Aulenti presentò bandiere, una fila di vasche da bagno, un proiettore cinematografico e una torta gigante.

The Rake's ProgressTeatro Alla Scala

David Hockney (nato nel 1937)

Dalla metà degli anni '70, l'artista più popolare della Gran Bretagna si dedicò all'opera. Le sue scenografie per la produzione di John Cox de La carriera di un libertino di Stravinskij (1975) e Il Flauto magico di Mozart (1978), entrambi per Glydebourne, arrivarono per la prima volta alla Scala rispettivamente nel 1979 e nel 1986.

The Rake's ProgressTeatro Alla Scala

La carriera di un libertino

Die ZauberflöteTeatro Alla Scala

I disegni di Hockney per La carriera di un libertino proponevano tratteggiature e colori a inchiostro che ricordavano le incisioni di William Hogarth, a cui si ispirò la musica. Ne Il flauto magico, i disegni vivaci tra cui un viale di palme sono stati chiaramente ispirati dalla pop art di Hockney.

Riconoscimenti: storia

A cura di James Imam e del Teatro alla Scala

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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