Taci…

La call e le connessioni con l’emergenza sanitaria in corso

Ex _Sabine Delafon_1987-2020 (2020) di Sabine DelafonLa Galleria Nazionale

Taci, anzi parla è il nome dell’open call che la Galleria Nazionale ha indetto tra aprile e maggio 2020, quando cioè̀ per la prima volta, nell’interesse della salute collettiva, imparavamo ad accettare la distanza forzata, ritirati in una dimensione esclusivamente privata e domestica.

Autoritratto momentaneo_ anni dopo (2020) di Giorgia PiffarettiLa Galleria Nazionale

Il nome della call è altamente simbolico e può̀ già̀ da solo suggerirci le sue ragioni, i suoi obbiettivi, e le sue profonde connessioni con l’omonimo diario di Carla Lonzi e con la grande mostra collettiva Io dico io, in programma per febbraio 2021.

Antologia di un pensiero (2020) di Eugenia NatyLa Galleria Nazionale

Questi titoli potrebbero farci intendere come alcuni dei nodi fondamentali delle questioni di genere - e nel caso specifico femministe - possano essere considerati nel loro manifestarsi in forma di linguaggio, cioè̀ attraverso la costante dialettica tra espressione e non-espressione, tra il portare fuori e il lasciare dentro, tra il parlare e il tacere.

Heart Beat (2020) di KimviLa Galleria Nazionale

Il termine «tacere» descrive una condizione di silenzio: l’assenza di manifestazione che storicamente ha caratterizzato il punto di vista delle minoranze e delle donne in particolare. Per queste, infatti, l’espressione di sé -come singole e come gruppo- il darsi una voce autentica, non è stata una possibilità̀ libera ma piuttosto una necessità ricercata attraverso le più̀ diverse forme di lotta, generando il conflitto tra autenticità̀ e cultura di cui il testo della Lonzi è testimone.

I DON'T KNOW (2020) di Maira StefouLa Galleria Nazionale

Oggi ci accorgiamo di questa condizione di silenzio imposto quando scopriamo che, in ogni campo, le opere di menti femminili sono sempre in numero minore rispetto a quelle maschili, o anche quando ci accorgiamo che la maggior parte dei ritratti di donne raramente rientrano nell’ autorappresentazione; molto più̀ spesso invece sono il prodotto di una narrazione monodica ed esterna che proprio sul silenzio del molteplice e del diverso ha fondato il proprio status di dogma.

Taci. Anzi, parla. (2020) di Domenica MelilloLa Galleria Nazionale

Nel nostro quotidiano tutto ci suggerisce un’estrema facilità espressiva e una buona distanza da possibili occasioni di esclusione. Incredibilmente invece, l’emergenza sanitaria in corso ce ne ha fornito una -seppur pallida- rappresentazione, offrendoci l’occasione di immedesimarci, per una volta, nella condizione di isolamento che ha segnato la storia dell’espressione femminile.

Riconoscimenti: storia

Testo di Arianna Tremolanti.

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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