Ritratto di Isa in abito nero (1935) di Giorgio de ChiricoLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
L’idea del Beauty Contest nasce nel 2000 durante una visita al MET di New York dell’artista Paco Cao.In questa occasione l’artista afferma di aver provato una sensazione di contemporaneità nel vedere il giovane ragazzo ritratto nel 1530 da Bronzino.
Il giardiniere (1889) di Vincent van GoghLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Da lì nacque l’idea di far vivere il personaggio del quadro nel presente attraverso due progetti: un concorso di sosia con il quale i ritratti prendevano forma grazie alle loro riproduzioni in carne e ossa e un concorso di bellezza dei ritratti nei musei.
Meditazione (1880) di Cesare DettiLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
I soggetti scelti per la ricerca dei sosia furono: un ritratto di autore ignoto di scuola romana, esposto in un monastero sardo, il Juan de Pareja ritratto da Velázquez e un ritratto di donna realizzato da Cornelis de Vos. In questo lavoro è possibile notare in modo più che marcato il concetto cardine dei progetti dell’autore: l’evolversi per un lungo periodo di tempo e il superamento dei confini geografici e temporali.
Autoritratto (1942-1943) di Renato GuttusoLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Osservando un’opera d’arte spesso ci si trova anche a confronto con ideali di bellezza diversi, in termini di canoni di bellezza e stereotipi, da quelli attuali. Spesso ci si chiede se la fisicità tonda e rassicurante di Afrodite sortirebbe lo stesso effetto nella società contemporanea abituata ad osservare corpi scultorei irraggiungibili.
Ritratto di Mademoiselle Lanthèlme (1907) di Giovanni BoldiniLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Eppure, grazie a Paco Cao e ai suoi sosia, è possibile superare i limiti della contestualizzazione della bellezza per renderli attuali e comprendere che sono modelli tutt’altro che superati. Partendo da questi presupposti ci si potrebbe porre allora una domanda: un ritratto di un’altra epoca, potrebbe essere il tuo match su Tinder?
Autoritratto (1936) di Albert FrisciaLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Il quesito potrebbe sembrare irreale e un po’ assurdo ai più, e probabilmente lo è, ma basta farsi un giro sul web e cercare «sosia di opere d’arte» per scoprire che ci sono innumerevoli casi di somiglianze tra persone contemporanee e soggetti d’altre epoche (tra le celebrità divenne famoso il caso dell’incredibile somiglianza tra il ritratto di Paul Mounet di Louis Maurice Boutet de Monvel e l’attore Keanu Reeves).
Ritratto di Costanza Monti Perticari (1819) di Filippo AgricolaLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
E ancora in molti ricorderanno il successo dell’app Google Arts and Culture che permetteva, grazie ad un selfie e ad un meccanismo di Machine Learning, di trovare il proprio sosia nel mondo dell’arte. In ultimo, a farci porre questa domanda, concorre il gesto di swipe a destra o a sinistra con cui possiamo scorrere le immagini sulla pagina del Beauty Contest organizzato alla Galleria Nazionale e che ricorda lo scorrere di foto di Tinder. L’unica differenza è che il nostro match non potrà corrispondere mai al nostro apprezzamento (per ovvi motivi).
Ritratto di Emilio Villari (1880/1885) di Domenico MorelliLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Partendo da queste considerazioni forse questa domanda inizierà a sembrare meno assurda e soprattutto le epoche potrebbero sembrare non così distanti, i modelli di bellezza non più qualcosa di immobile e lontano e i soggetti non più così «immortali». In sintesi: un vero e proprio superamento dei confini fisici e temporali.
Sogni (1896) di Vittorio CorcosLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Così la prossima volta che scorreremo la galleria di foto sui social o sulle app di incontri potremo scrutare più attentamente cercando di capire se il nostro prossimo match oltrepasserà i limiti spazio/temporali e ci farà incontrare con un’altra epoca, un po’ come fa Woody Allen in Midnight in Paris.
Testo di Marina Pietrocola.
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