All'atto del dipingere Ligabue si preparava immedesimandosi in ciascuno degli animali che avrebbe rappresentato, adattando il proprio corpo, altrimenti goffo e deforme, a riprodurne movimenti, atteggiamenti tipici, sbattere di ali, digrignare di fauci, scatti di zampa, ad aggredire, a difendersi, mentre ruggiva, ululava, mugghiava, pigolava e faceva mille altri versi, ripetuti ossessivamente.