Cocò era l'affezionatissimo pappagallo che Filippo de Pisis era solito portare sulla spalla durante le sue passeggiate per Venezia e raffigurato in disegni e dipinti. L'artista aveva fatto decorare a otto mani la cassetta da viaggio dell'animale da compagnia dai suoi amici pittori: Arturo Tosi ha dipinto una natura morta sul coperchio, Giorgio de Chirico ha adornato lo sportello d'apertura con il buco per l'areazione con un cavallo bianco in un paesaggio marino, Massimo Campigli ha tratteggiato eleganti figure femminili su un arenile sul lato sinistro, lo stesso de Pisis ha dipinto il lato destro con un'evocativa natura morta. Le firme degli autori sono poste sul lato da loro decorato, mentre il lato posteriore raccoglie firme e dediche di artisti, conoscenti e amici. Nel 1980 Bona de Pisis, nipote dell'artista, fa dono della gabbietta a Licisco Magagnato, allora direttore dei musei civici veronesi.