Le opere di Perone oscillano tra la fossilizzazione del presente e i castelli di sabbia che si costruivano da bambini, predisposti per essere spazzati via. Perone usa la sabbia perché è attratto dalla sua fragilità e mutabilità continua dovuta agli agenti atmosferici che lo hanno spinto a sperimentare nuove tecniche per poterla pietrificare conservandone però le caratteristiche visive e tattili. In Giudizio Universale, poggiate alle sedie disposte intorno ad un tavolo da pranzo, ci sono delle grandi ali, la percezione che si ha è quella di una presenza-assenza, un posto vuoto in attesa che accada qualcosa; le ali sono simbolo di movimento, di volo, pensiero e di spiritualità. Le ali sono spesso legate all’anima come sostanza volatile e fugace, la sabbia non è semplice copertura ma essenza fragile e minacciosa.