La Nina pazza per amore

Giacomo Fiamminghi (1815-1895) dimostra fin dalla giovinezza un'innata tendenza alle arti figurative. Inizia a esporre a Verona nel 1858, partecipando alla mostra organizzata dalla Società di Belle Arti. I diversi temi delle sue opere dimostrano come Fiamminghi sia un pittore eclettico, non legato a precise composizioni figurative ma pronto a cimentarsi, con risultati di pari valore, in quadri di genere, nature morte e ritratti. "La Nina pazza per amore" è l'unico esempio, oggi noto, di soggetto di genere di carattere sociale o amoroso di Giacomo Fiamminghi. Il dipinto, ispirato al melodramma "Nina o sia pazza per amore" (1789) di Di Paisello su libretto di Giuseppe Carpani, testimonia la fase di passaggio dalla pittura di storia alla cronaca sociale che a Verona si stava realizzando nella prima metà dell'Ottocento. Il tormento della donna, sprofondata in una folle malinconia e ossessionata da continue farneticazioni, viene enfatizzato dagli elementi che popolano la composizione: il ritratto spezzato dell'amato perito durante un duello, il tavolo rovesciato, le lettere abbandonate sul pavimento, il letto disordinato.