Angelo Dall'Oca Bianca riprende nell'opera "Paolo e Francesca" (1925-1941) un soggetto dantesco che ha incontrato grande fortuna nella seconda metà dell'Ottocento e nei primi anni del Novecento. Protagonisti di una mitologia moderna travolgente e trasversale, tra età romantica, Simbolismo e Decadentismo i due giovani amanti ispirano artisti e scrittori. Nel quinto canto dell'"Inferno" le anime di coloro che in vita si sono fatti trascinare dall'istinto invece che dalla ragione sono incessantemente travolte da venti contrari. Tra questi dannati Paolo e Francesca vagano eternamente legati, condannati al contrappasso dei lussuriosi per l'estasi e il tormento dell'amore impossibile. Dall'Oca Bianca rielabora il linguaggio simbolista adottato a fine Ottocento e raffigura gli amanti avvolti in un abbraccio sensuale, sospendendoli in un'oscura atmosfera in cui eros e thanatos si congiungono, immersi nella dimensione del sogno e dell'immaginazione.