In Soap Opera l’artista sviluppa una narrazione longitudinale che mina lo spazio espositivo, disegnandone un percorso costantemente interrotto e frastagliano, in sparizione, che attraversa temporalmente luoghi fisici e strati di memoria, fotografando i resti di un’epoca non ancora passata, da liberare dalla febbre di custodia del bene culturale, parallelamente intrisa di un’intimità, privata e domestica, in continua trasformazione.