Originario di Tocco da Casauria, oggi in provincia di Pescara, Francesco Paolo Michetti (1851-1929) si trasferisce a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti e frequentare le lezioni di Domenico Morelli. Nella città partenopea entra in contatto con le personalità di maggior spicco del panorama artistico; frequentazioni che rafforzano l'inclinazione di Michetti per una pittura realistica e naturalistica. Nel 1872, sottoscritto un contratto con il mercante Reitlinger, parte per Parigi, centro del mercato dell'arte, e partecipa al Salon ottenendo una discreta notorietà. Le iconografie delle sue opere sono legate alla terra natia: idilli pastorali, attività lavorative nei campi, funzioni religiose e riti legati al matrimonio. Il tema del lavoro dei campi si ritrova nel dipinto "La raccolta delle olive" - che può essere identificato con la piccola tela intitolata "Récolte des olives dans le Abruzzes" esposta al Salon parigino del 1875 - in cui si ravvisa l'influenza dell'arte dello spagnolo Mariano Fortuny, grande sperimentatore capace di assorbire i segreti della pittura antica e contemporanea. Nella sua lunga carriera artistica, punteggiata da numerosi incarichi e onorificenze, nonché dalla partecipazione a esposizioni nazionali e internazionali, Francesco Paolo Michetti si dedica allo studio dal vero coadiuvato dal mezzo fotografico, incentrando il suo interesse sulla raffigurazione della natura incontaminata e sul mondo non corrotto degli Abruzzi.