La tigre balza dai cespugli verdi che le stanno alle spalle pronta ad aggredire l’antilope che la sente alle spalle e inarcando verso l’alto la testa, accelera i movimenti che le permettono di fuggire. In un paesaggio splendido e immobile, solo i movimenti agitati dei due animali, splendidamente sintetizzati, raccontano il dramma che si sta svolgendo per la vita. Come accade nelle opere di Ligabue non si conosce la fine di questa caccia, per cui non sappiamo se la tigre catturerà l’erbivoro o se questi riuscirà a sfuggire alla morte. L’intensità della situazione tragica è aumentata da questo elemento di sospensione. La giungla intorno è veramente bellissima e dipinta con accuratezza, nei vari piani, specialmente sulla sinistra dove si apre verso uno squarcio di cielo, che domina uno specchio d’acqua, che suggerisce che la scena avviene nell’ora in cui gli animali vanno a bere.