La produzione di Ettore Beraldini si orienta fin dagli esordi verso una narrazione verista della quotidianità degli "ultimi". È negli ospizi e nei manicomi che l'artista studia i soggetti tormentati delle sue tele. I temi affrontati (malattia, pazzia, emarginazione sociale) lo avvicinano all'Espressionismo tedesco, di cui riprende anche un segno pittorico carico di intensità emotiva. Nelle sue opere le figure nervose degli anziani, pur riprendendo la cifra simbolista delle secessioni, sono ammorbidite dal tonalismo di tradizione veneta e saviniana. Il dittico intitolato "Sala d'aspetto" composto da "Trasporto di un morto attraverso il cortile" e "Vecchi ricoverati", che l'artista presenta alla XI Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia del 1914, è uno straordinario esempio della prima fase artistica di Beraldini.